martedì 2 luglio 2013

#chevitadimerda


Qualche anno fa Valeria Rossi esasperava gli italiani con le sue tre parole – sole, cuore, amore – ma si sa, in tempo di crisi c’è poco da stare allegri e allora la parola d’ordine di quest’estate 2013 è #chevitadimerda.

Lo so che un pochino vi sono mancata e che la mia latitanza è stata abbastanza vergognosa.  Tra guai lavorativi, personali e ogni genere di disastro, gli ultimi due mesi sono stati piuttosto complicati. Ma la verità è una sola: #chevitadimerda.




Per chi non lo sapesse il #chevitadimerda non è una mia invenzione – anche se ho il serio sospetto che la signorina mi abbia in qualche modo sentita, dal momento che la frase in questione è il mio mantra da sempre, e abbia deciso di omaggiarmi – ma il refrain di Alfonso, primo singolo di Levante, si preannuncia la colonna sonora dell’estate, o almeno della mia.






Canzone e video sono esilaranti nella loro assoluta semplicità. E con la stessa spontaneità con la quale potrei avere uno dei miei exploit, Levante – all’anagrafe Claudia Lagona, catanese di nascita e torinese di adozione – racconta in maniera perfetta la condizione simil fecale della vita di una donzella che non riesce a sentirsi a suo agio nel mondo che la circonda.

Scoperto per caso qualche giorno fa su Repubblica.it, il buon Alfonso ormai lo conosco molto bene.  E ho deciso: il bouledogue di qualche post fa si chiamerà proprio così.

Ma Catania, non è solo la città che ha dato i natali all’ironia delicata di Claudia ma anche – purtroppo – il luogo di origine di uno dei fenomeni sociali più terrificanti che il degrado umano potesse partorire: i prediciottesimi.

Qui occorre un passo indietro però. Chi vive sopra il Po o forse pure sopra il Tevere difficilmente può comprendere il valore culturale del passaggio alla maggiore età. Al massimo le ragazzine della Milano bene si impacchettano da bomboniere e compiono il loro esordio in società al braccio di un imberbe ed impacciato allievo della Scuola Militare Teuliè. Le figlie della Milano un po’meno bene fanno sfoggio di sottane inguinali in discoteche più o meno alla moda e risolvono la serata vomitando l’anima alle 4 del mattino. Ma “al meridione” no. I diciotto anni portano con sé un rito di passaggio, da celebrare con la stessa – spesso terrificante – pompa che si dedica ai matrimoni.   

E qui, in questo sordido humus di degrado socio - culturale, nascono e proliferano i video “pre”. Pre qualunque cosa: prediciottesimo, prematrimomio, perfino precomunione. Ignobili manifestazioni di inspiegabile edonismo da parte di personaggi grotteschi, caricature perfino di se stessi, tanto più gravi quanto minore è l’età dei protagonisti, vittime della volgarità intellettuale dei genitori e a loro volta bifolchi che genereranno buzzurri. E così via, fino a che il buon gusto e la decenza non saranno altro che un lontano ricordo.

Un esempio su tutti. Il prediciottesimo di Arianna. Firmato da Gianni Muscolino, il maestro del genere. Guardatelo. Il vostro umore e la vostra autostima trarranno enorme vantaggio dalla visione. Un po’ meno le speranze di un futuro migliore per questo disperato Paese.





Che dire… #chevitadimerda.

Vi bacio

SS