Anche se oggi è il 23, è la Vigilia. Non di Natale purtroppo
ma di due eventi “tragici”: le elezioni e l’ultimo angelus del papa. Ora, cosa
abbiamo fatto di male noi italiani per meritare tutto questo?! Tutto
concentrato insieme poi! Non so voi, ma io mi sento sull’orlo del baratro e da
un certo punto di vista, non vedo di finirci dentro, almeno questa agonia avrà
fine. Ma andiamo con ordine.
Le elezioni. Non ho
mai avuto una fervente passione politica anzi la gestione della res publica mi
ha sempre piuttosto annoiato ma ora dal tedio siamo passati al vomito! Fino a qualche settimana fa avevo deciso di non votare, non per un
gesto di protesta, ma semplicemente perché non ritenevo nessuno in grado di
rappresentarmi, pur non essendo particolarmente fiera di questa decisione. Anche se non ho mai davvero individuato una destra laica in cui
riconoscermi, ho sempre votato a destra. Ma ormai non è più possibile. Chi
dovrei votare? Berlusconi? Lega? Fratelli d’Italia? O forse Mir, capeggiato dal
buon Samorì, ex ambasciatore della Repubblica di San Marino in Francia che dirotta vecchietti in gita per fare numero alle convention?
Direi di no, non me la sento. Mettendo
da parte le ideologie, mi guardo attorno e chi vedo? Un centro guidato da Monti
a cui, con quella faccia, dovrebbero dare la patente di iettatore. Uno che dopo
aver sodomizzato gli italiani per un anno dice che la pressione fiscale va
ridotta. Ma come?! Chi era al governo mentre tutti noi eravamo a 90? No grazie,
cornuti passi ma mazziati anche no. Bersani? Io non ce la faccio proprio, mi dispiace.
Va bene, i comunisti che mangiano i bambini non ci sono più ma è troppo
sinistrorso per i miei gusti. Per di più mi domando come mai potrebbe fare a
tenere insieme le istanze cattoliche con le richieste di Vendola. Ha ragione
Crozza: gli costruirà la Tav per andare in Francia a sposarsi. No, non ci
riesco. Ingroia? Perdonatemi ma per me Ingroia è Crozza. Uno che fatichi ad
intedere quando parla e che si stanca a sostenere un’intervista di 10 minuti
figurati a governare un Paese. Ne restano due. Grillo MAI! Non mi piaceva da
comico, figuriamoci da politico. Trovo sia un personaggio inquietante. Perfino
pericoloso. Uno che strumentalizza la parola democrazia ma nemmeno sa che
significhi. Trovo che le parole di Giovanni De Mauro,
direttore di Internazionale, sintetizzino con maggiore chiarezza ed autorevolezza
la mia opinione. Resta lui: Giannino. Io voterò lui. Laurea o meno. Con o senza
master. Essenzialmente per una ragione: perché è un homo novus. Uno che ha il
coraggio di prendersi le proprie responsabilità pubblicamente, che riconosce i propri errori. Perché lo scivolone l’ha fatto,
inutile negarlo, ma siamo davvero così sicuri che si tratti di un errore
imperdonabile? Massimo Gramellini ve lo può spiegare meglio di me.
Ora che ci penso, in realtà, in questo panorama sostanzialmente desolato e desolante, dove ci si augura che vinca il meno peggio, l’unico che davvero vorrei
vedere diventare premier è Maurizio Crozza.
Il Papa. Ammetto che sono di parte. Nonostante la formazione
cattolica, più passa il tempo e più la Chiesa come istituzione mi provoca l’orticaria.
Diciamo che Ratzinger (e la sua corte porporata) ha aumentato le mie
manifestazioni allergiche. Negli anni del suo pontificato, il Vaticano è
tornato indietro di centinaia di anni. Progresso non significa scrivere (unidirezionalmente)
su Twitter ma comprendere di vivere in un mondo che non è più quello di 2000
anni fa, riconoscere che la Chiesa non è un ente astratto ma è fatta di uomini
e come tali fallibili ma soprattutto fallaci. Penso che il coraggio o la
senescenza non abbiano nulla a che vedere con la “scelta” del papa di abdicare.
Probabimente le vere ragioni non le sapremo mai, verranno chiuse dentro gli armadi
in cui, da secoli, il clero continua a chiudere i propri scheletri. Il rischio
o la speranza è che prima o poi le serrature non tengano più e tutto esca allo
scoperto. Alla luce di tutto ciò, mi sto ricoprendo il corpo di bubboni all’idea
dei telegiornali di domani che trasmetteranno le immagini del pontefice con la
voce di Torakiki che parla ad una folla lacrimosa e commossa. Ma di che?!? Mica
è morto (purtroppo)! L’unica ragione che ho di rimpiangere, sin da ora,
Ratzinger è che fino al conclave verrà sostituito dal Cardinale Camerlengo,
Tarcisio Bertone. Un uomo illuminato tra le cui dichiarazioni si annovera quella per cui la pedofilia è collegata all’omosessualità, non al celibato.
Sua Emimenza, mi piacerebbe ragionare con la sua medesima modernità e metterla
al rogo!
Direi che di fronte a tali Sodoma e Gomorra non ci resta che
una speranza: che abbia ragione la profezia di Malachia e che, in un colpo solo, Parlamento e Vaticano e vengano spazzati via! Pregate
San Malachia stasera!
Vi bacio
SS