sabato 16 febbraio 2013

Sanremo 2013: appunti liber(tin)i


Attenzione, astenersi perbenisti e bigotti! Data l’ora, post senza censura! Ho aspettato che finisse Sanremo per qualche riflessione sparsa e ora, a poche ore dalla finale, sento che posso mettere nero su bianco i commenti maturati su questa edizione 2013.

I cantanti – a onor del vero non ho ascoltato tutte le canzoni, quindi mi sento di dare un giudizio solo sui finalisti. Elio voto 10. Canzone splendida nel suo assoluto nonsense. Strepitoso il travestimento da tenori obesi. Avrà causato una fitta di nostalgia nella vedova Pavarotti? Modà voto 5. Miracolati. Canzone insulsa. Non meritano una parola di più. Mengoni voto 10. Ok piace alla ragazzine. La canzone, molto orecchiabile in puro stile festival. Ma ad una inguaribile innamorata dell’amore “mentre il mondo cade a pezzi/io compongo nuovi spazi/e desideri che/appartengono anche a te/che da sempre sei per me/l'essenziale” non può che piacere.  Si prevedono canti a squarciagola e lacrime a fiume in macchina. Poi il giovanotto è grazioso, molto. Sospetto fortemente sia gay purtroppo (come il 95% degli uomini belli. Il restante 5 solitamente è sposato). Solo la passione sincera per l’augello può suscitare un’empatia così vibrante.  Bravo.


Gli outfit – mediamente terrificanti.  Alcuni flash di questa sera: Simona Molinari ha un fisico bellissimo perché guastarlo con una tenda rubata ad un centro massaggi cinese? I misteri della vita. Non Classificabile invece Malika Ayane. Ora, bella non è mai stata. Soprattutto non le perdono di essersi trombata (immeritatamente) il mio Cesarino e di averlo impunemente scaricato. Ma cosa le è capitato? Cos’ha dentro la testa il suo parrucchiere? Che look è? Una via di mezzo tra una portinaia di un film di Ozpetek e una meretrice mal messa di un film neorealista. Bocciata senza possibilità di recupero.



La conduzione – eh, qui signori miei, viene il bello! Che dire della conduzione? Onestamente penso che, solo in un paese alla deriva come l’Italia di questi anni, due mediocri come Fazio e Littizzetto possano suscitare ammirazione. Ma vado a spiegare più nel dettaglio. L’essenza di Fabio Fazio può essere racchiusa in un’unica parola: inutile. Un volto che da 20 anni a questa parte ricorda il testicolo rattrappito di un vecchio. Ma soprattutto il carisma di un testicolo rattrappito. Cosa mi rappresenta di preciso? Non è un comico, non è un giornalista, non è un presentatore. E’ una marionetta incapace di avere una utilità perfino come ammazza mosche. Sì, perché la sua sagacia non riuscirebbe a scalfire nemmeno un moscerino. Se a Che tempo che fa, gli ospiti si sedessero da soli davanti alla telecamera e facessero un monologo, sarebbe assolutamente uguale. Vada ogni giorno in chiesa ad accendere un cero alla Madonna perché solo un’influenza soprannaturale può far sì che una simile cagata di piccione possa guadagnare 500 mila euro in 4 giorni! Passi la quaresima a recitare rosari! 





E poi lei: Luciana Littizzetto. Inqualificabile. Una voce fastidiosa. Un umorismo che, personalmente, non mi fa ridere. E una bruttezza inaccettabile. E proprio in questo ultimo dato sta secondo me la chiave della sua (presunta) comicità. Sua e di una simile categoria di comiche italiane. Ricordate La volpe e l’uva di Esopo? La povera volpe, pur bramando di raggiungere l’uva, non riuscendoci perché fuori dalla sua portata, si consolava dicendosi che fosse acerba. E così lei. Luciana perché tutto questo livore nei confronti del sesso maschile? Perché ti riferisci al pene chiamandolo “Walter”? Walter mi ricorda Veltroni. Ti pare possa in qualche modo creare una qualche associazione di idee con un venerabile membro? Perché lo chiami “lombrico”? Inizia a sorgere in me un dubbio: non è che poco poco, anche Rocco Siffredi si troverebbe con lombrico in mezzo alle gambe (magari un capitone, ma non è la lunghezza a fare la differenza) al tuo cospetto? Sì perché, cara Luciana, c’è solo una parola che possa definirti: BRUTTA. Ma brutta senza speranza. Brutta da sempre. Quella bruttezza davanti alla quale nemmeno un elettroshock può far risvegliare una minchia! Effettivamente hai ragione a parlare di lombrichi: credo che di fronte a te lo sventurato membro vada a rintanarsi nell’ano del proprietario esattamente come un invertebrato! Essere brutte è una disgrazia, non una colpa. Ma nel tuo caso invece lo è. Ti mancano forse i soldi per andare da un chirurgo? Direi proprio di no. E allora perché ci devi ammorbare dapprima con la tua pessima presenza e poi con la tua ironia triste? Grazie a Dio, non tutte le donne sono come te. Crogiolarsi, che sia nel fango o nelle proprie sciagure, è un comportamento da suini non da esseri umani. Ma tu, furba, ci lucri! Ok, gli uomini, mediamente, sono degli stronzi. Ma sono anche convinta che gli uomini post rivoluzione sessuale siano sempre più fragili, insicuri, terrorizzati da donne che vogliono essere ( a volte in verità, sono) più forti di loro. E cosa ci ritroviamo poi? Maschi attaccati alle sottane delle madri, pronti a farsi manipolare da donne che gli danno una parvenza di sicurezza. Ci lamentiamo ma li sbeffeggiamo. No, a me non piace. A me questi maschi un po’ ghettizzati, questi metrosexual incerti, fanno sì rabbia ma soprattutto tenerezza. Essere donne forti non significa sopraffare gli uomini. Dopo secoli di soprusi dovremmo saperlo. Altrimenti ci trasformiamo da vittime in carnefici e i nostri nipoti si troveranno a dover richiedere le quote azzurre. Io, da donna, non voglio questo. Voglio uomini autonomi non panda da proteggere dall’estinzione. Per cui tu e le frustrate come te non generalizzate: è in te che c’è qualcosa che non va, non nei maschi italiani. Investi questi 500 mila euro di Sanremo da un bravo chirurgo: fatti rifare il naso, tirare le rughe, tagliare il doppiomento, alzare le tette, liposucchiare culo e ginocchia. Secondo me con 50 mila euro te la cavi! Prova ad avere una portamento da femmina e non da ippopotamo. Poi vedrai che guarderai agli uomini con un pochino più di serenità. Tutte (e tutti) te ne saremo grati. E forse sarai anche un po' più simpatica.

Buonanotte miei fedeli lettori e buona lettura domenicale

Vi bacio
SS

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